lunedì 25 gennaio 2016

Gordjan: punto della situazione e programmi per il 2016


Negli ultimi due anni il nostro Regno è stato poco attivo, sia sul piano interno che su quello delle relazioni estere. Recentemente noi, i pochi della vecchia guardia ancora rimasti attivi, ci siamo riuniti più volte in consiglio per individuare le cause del problema e cercare soluzioni.
Dopo un acceso dibattito durato oltre due mesi, siamo giunti alla conclusione che i nostri principali errori sono stati due:

- Il primo è la burocrazia eccessiva, proprio quella che noi stessi abbiamo provocato creando una serie di norme, Codici e leggi al fine di ammodernare la nostra Patria e la nostra politica; queste cose a onor del vero ci sono state utili in principio, consentendoci di realizzare riforme fondamentali, in seguito però ci si sono "rivoltate contro". In Che modo? Scoraggiando i rappresentanti e funzionari di Governo di turno, costretti a un lavoro troppo lungo e noioso da fare per ogni piccola attività che veniva svolta, specie se si considera che i servizi prestati sono quasi sempre amatoriali e gratuiti.
Ciò ha prodotto dapprima una sempre maggior difficoltà a reperire persone disponibili per le cariche di governo, poi addirittura alle dimissioni di chi aveva accettato l'impegno.

- L'altro nostro errore è stato il voler adattare il Regno del Gordjan alle entità simili di cui eravamo venuti a conoscenza poco prima di iniziare le riforme: quelle che chiamiamo comunemente micronazioni, con particolare riferimento alle "virtuali" ovvero quelle che basano le loro attività sul web; sul loro esempio abbiamo creato un forum che rappresentasse una piattaforma virtuale per i nostri cittadini e abbiamo stipulato trattati diplomatici con parecchie micronazioni di ogni parte del mondo.
Anche in questo caso ci sono stati dei vantaggi innegabili, primo fra tutti il farci conoscere su vasta scala, poi il confrontarci e collaborare con altre micronazioni, anche su progetti pratici e non solo virtuali, per non contare l'aumento considerevole del numero di cittadini; successivamente però molto di quello che avevamo ottenuto si è rivelato una bolla di sapone. Rimangono la pubblicità e le realizzazioni di alcuni progetti, ma il resto è svanito: sparite molte delle micronazioni con cui avevamo intrapreso relazioni diplomatiche e dileguati quasi tutti i cittadini che avevano deciso di entrare a far parte della nostra comunità; siamo rimasti quelli del nucleo originario (neanche tutti) e un pugno di nuovi entrati, a mandare avanti un'entità nella quale molti di noi non si riconoscevano più.

Dopo questa attenta analisi abbiamo preparato il programma di Governo che speriamo ci consentirà di rilanciarci, ma questa volta secondo la nostra natura e non come vorrebbe la moda del momento; pazienza se alcuni rimarranno delusi.

Questi sono i punti fondamentali del programma:

- Drastico snellimento della burocrazia, tramite una riduzione delle leggi scritte e dei Documenti Ufficiali e un maggior potere interpretativo delle fonti rimanenti da parte dei membri di Governo. Oltre all'Atto Costitutivo resterà in vigore il Codice dell'Ordine Gordjan quale fonte scritta di norme, usanze, tradizioni e consuetudini alle quali gli addetti si dovranno attenere, proprio com'era prima delle grandi riforme; la tipologia di documenti coi quali il Governo di volta in volta legittimerà e pubblicherà le proprie attività, sarà una sola o al massimo due. Molto probabilmente verrà abolita perfino la Carta Costituzionale emessa nel 2008 (la sua funzione passerà al sopraccitato Codice dell'Ordine).

- Nuovo approccio con le altre Nazioni: non più relazioni diplomatiche sancite da trattati ufficiali (che siamo stati spesso costretti poi ad annullare, causa estinzione delle micronazioni interessate) bensì relazioni diplomatiche di fatto, ossia legami non scritti di amicizia e di collaborazione, finché essi saranno effettivamente esistenti, citando comunque le entità interessate sui nostri siti web ufficiali; naturalmente consideriamo pienamente validi i trattati già in vigore, i quali non saranno annullati finché non vi siano specifiche motivazioni per farlo.

- Più rigide norme per l'accettazione e la permanenza di nuovi cittadini: non ci interessa avere un numero di cittadini elevato, ci basta che chi c'è sia effettivamente partecipe; in verità questo è stato in parte già fatto.

- Ultimo punto, il più importante: ritorno alle attività originarie, molto incentrate sulla nostra società interna e sulla spiritualità piuttosto che sulle attività politico-burocratiche e sulle relazioni con l'esterno (cose che comunque non mancheranno). Continueremo ad usare internet per relazionarci con l'esterno e per farci conoscere, ma non prevediamo specifiche attività dei nostri membri su piattaforme virtuali, sebbene non le escludiamo qualora dovessero svilupparsi naturalmente.

Tutto ciò sarà realizzato presto, in parte il lavoro è già iniziato (paradossalmente per ridurre la burocrazia c'è bisogno di altra burocrazia) e quando tutto sarà pronto ci presenteremo in una veste più consona a noi stessi.