sabato 16 aprile 2011

Messaggio di auguri a Sua Santità Benedetto XVI

Oggi ricorre l'84esimo compleanno di Papa Joseph Ratzinger; questo è per noi un lieto giorno e facciamo i nostri migliori e più sinceri auguri a Sua Santità; che possa guidare i Cristiani ancora a lungo con la sua saggezza e la sua coerenza.
Cogliamo inoltre l'occasione per ricordare l'anniversario del 6° anno di pontificato, che ricorrerà tra pochi giorni.

Impero del Gordjan

lunedì 21 marzo 2011

LIBIA - Siamo sicuri che l'intervento militare internazionale sia la scelta giusta?

Venerdì 18 Marzo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha autorizzato un intervento militare internazionale in Libia, tramite la “Risoluzione 1973” la quale prevede l'istituzione di una No-Fly-Zone sui cieli del Paese, al fine di proteggere le popolazioni civili dagli interventi militari messi in atto dal regime di Gheddafi, volti a riconquistare le aree cadute in mano alle forze rivoluzionarie nelle settimane scorse.
Tuttavia già dai primissimi giorni si è notato che l'intervento congiunto della coalizione internazionale, non si è limitato alla semplice creazione di una zona di interdizione al volo, ma è andato a colpire obiettivi militari e strategici gestiti dal governo libico, con bombardamenti diretti.

L'intervento militare è stato aspramente condannato da parte della Russia, che ha definito la risoluzione dell'ONU “presa troppo frettolosamente”; anche la Cina ha votato contro tale decisione, approvata invece da quelli che sono poi divenuti i principali membri della coalizione, ossia Francia, USA, Danimarca, Italia, Canada, Regno Unito.

Il Gordjan contesta tale intervento militare in Libia, sia perché siamo decisamente contrari a qualsiasi uso della violenza (secondo il nostro punto di vista, la diplomazia e il dialogo sono gli unici mezzi legittimi per risolvere le controversie internazionali), sia perchè esso appare già da subito andare ben oltre quello che è l'obiettivo ufficiale della risoluzione 1973, sia soprattutto perché appaiono deboli e poco chiare le prove presentate per giustificare il mezzo (data la violenza con cui ha avuto inizio, ci chiediamo se l'azione sia effettivamente volta a proteggere i civili, o se sia piuttosto un pretesto volto a tutelare gli interessi economici e strategici, di qualche membro della coalizione...).
Intanto è certo che un intervento simile causerà molte perdite tra i civili (e c'è già notizia di persone morte a causa dei bombardamenti, le quali si aggiungono alle morti causate finora delle battaglie tra governo e rivoluzionari); i precedenti in Iraq e Afghanistan parlano da soli!
Qualora fossero emerse chiare prove di un genocidio o comunque massacri indiscriminati di civili, da parte del regime al potere in Libia, la nostra posizione sarebbe differente (pur essendo comunque contrari all'uso della forza, in tal caso potremmo capire che l'istituzione di una No-Fly-Zone possa rappresentare il male minore), ma finora ciò non è emerso chiaramente, certo la guerra ha causato diversi morti da entrambe le parti, ma nessun "genocidio" appare essere stato attuato, quindi ci troviamo d'accordo con chi dice che la decisione è stata troppo affrettata e soprattutto l'intervento militare straniero appare davvero sproporzionato rispetto all'obiettivo ufficiale della risoluzione ONU. Non per ultima, la nostra perplessità è su chi sia realmente al potere nelle forze di opposizione il Libia, dato che circolano voci (e non solo quelle) di forti infiltrazioni di estremisti religiosi, tra loro.

Il Gordjan si augura che tutte le parti in gioco rivalutino la propria posizione, al fine di tutelare realmente i civili, senza l'uso delle bombe; da una parte speriamo che il governo libico faccia un passo indietro deponendo le armi, assecondando quella volontà di cambiamento politico inequivocabilmente manifestata dal popolo; dall'altra ci auguriamo che la comunità internazionale riveda scrupolosamente il proprio intervento, rinunciando all'uso della forza attuato contro uno Stato Sovrano, e tornando ad un tavolo diplomatico che serva realmente per fermare la guerra in Libia.

Un appello a tutti, ed alla UE in particolare, lo facciamo affinché i profughi che fuggono dalla guerra libica vengano accolti al meglio, in quanto non ci pare che finora sia stato dato il giusto valore a questo aspetto (abbiamo finora assistito ad una sorta di "scaricabarile" su chi sia tenuto ad accogliere queste persone); ricordiamo che la comunità internazionale ha il dovere di accogliere chi fugge da una guerra per salvare la propria vita, almeno finché non vi siano le condizioni per poter ritornare nel proprio paese; dobbiamo però dire che onestamente non ci pare sia stata curata al meglio la questione profughi finora, al contrario della decisione di intervenire militarmente... ma a questo punto una domanda ci sorge spontanea: l'accoglienza dei profughi non è forse un modo per proteggere i civili, cioè esattamente lo scopo della risoluzione 1973?

In tutti i casi il nostro augurio affinché la crisi nel Paese nordafricano abbia fine al più presto, va alla popolazione libica, ovvero a tutti quegli uomini, donne e bambini, che di certo non desiderano altro, se non vivere la propria esistenza in modo sereno e pacifico; a loro va tutta la nostra solidarietà.

Impero del Gordjan

mercoledì 16 marzo 2011

GIAPPONE - Serve la massima solidarietà da parte di tutti noi, per il disastro di Sendai

L'11 Marzo scorso la natura ha deciso di ricordare all'uomo la sua potenza, e per farlo ha scelto il Giappone, uno dei paesi più preparati al mondo, per quel che riguarda la risposta al questo tipo di eventi.
Alle ore locali 14,46 un Terremoto di magnitudo 8,9 Richter ha colpito il paese ed in particolare la zona dell'Honshu nordorientale, la baia di Sendai; si è trattato di uno dei più potenti sismi al mondo, negli ultimi 100 anni! Dopo 70 minuti, le coste della zona sono state colpite da uno Tsunami conseguente alla scossa, il quale ha provocato vittime e danni in quantità ben maggiore della terremoto in se stesso; la città di Minamisanriku è stata completamente distrutta... Le stime attuali parlano di oltre 10 000 morti, ma il bilancio purtroppo pare inevitabilmente destinato a salire. Eppure in proporzione alla forza distruttiva dell'evento, si tratta di un numero di vittime relativamente basso, rapportato ad altri terremoti di minore intensità, i quali hanno causato talvolta centinaia di migliaia di decessi (da ricordare quello di Haiti, dello scorso anno); ciò è dovuto alla elevato livello tecnologico raggiunto dal Giappone, in prevenzione di questo tipo di emergenze, molto frequenti nella zona.
Ma l'altra faccia della tecnologia e dello sviluppo ha portato ad una conseguenza negativa di proporzioni potenzialmente apocalittiche; una delle oltre 50 centrali nucleari presenti sul territorio, quella di Fukushima, ha ceduto alla forza della natura, subendo danni notevoli, con fuoriuscita di materiale radioattivo. Ora appare questo il pericolo maggiore, ha già avuto inizio la contaminazione nel nord-est (la popolazione è stata evacuata in un raggio di 20 Km intorno alla città) ma si teme l'esplosione della centrale, cosa che darebbe inizo a un vero e proprio disastro nucleare di immani dimensioni, andando a colpire tutto il paese e oltre; alcuni tecnici giapponesi stanno tentando l'impossibile, per evitare che ciò accada, mettendo a repentaglio la propria vita.

Dopo solo 5 giorni il Giappone appare un paese in ginocchio ed ha bisogno di aiuto, sia tecnico, per l'emergenza nucleare, sia economico, per l'assistenza alla popolazione colpita dal disastro; alcune zone ad oggi non sono neanche state raggiunte dai primi soccorsi e i centri di accoglienza già allestiti hanno bisogno di risorse, immediatamente!
Tutti noi abbiamo il dovere di aiutare il popolo giapponese, per quello che possiamo; di seguito sono esposti alcuni link tramite i quali è possibile fare donazioni in varia maniera:

CROCE ROSSA ITALIANA

CARITAS

SAVE THE CHILDREN

Chiamando il numero 45500 è possibile fare una donazione immediata di 2 Euro, tramite telefono cellulare.

Invitiamo tutti coloro i quali leggano questo articolo, a contribuire il prima possibile, così come stiamo facendo noi per primi, perchè ciò significa salvare vite umane; manifestiamo inoltre il nostro cordoglio al Popolo Giapponese per le vittime e la massima solidarietà per le difficoltà che il paese si vedrà costretto ad affrontare nel prossimo futuro, augurandoci che si riesca quantomeno ad evitare il peggio, sul piano dell'emergenza nucleare.

Impero del Gordjan

martedì 8 marzo 2011

Carnevale 2011 !

Anche quest'anno vogliamo onorare il Carnevale con un articolo interamente dedicatogli perché, tra le feste, è quella che più di tutte manifesta l'allegria, la spensieratezza, l'evasione dalla quotidianità, etc... la gioia di vivere insomma.
La ricorrenza, che quest'anno è arrivata tardi (l'8 Marzo), ha origini antiche, rintracciabili già in epoca romana, poi col Cristianesimo ha assunto i connotati odierni. Benché il periodo inizi 64 giorni prima della Pasqua, il vivo della festività si ha tra il Giovedì e il Martedì Grasso, l'ultimo e più importante giorno (quello prima del Mercoledì delle Ceneri); tuttavia la festa ha un carattere di puro divertimento, avendo adottato influenze varie ed eterogenee, anche a seconda del luogo ove viene svolta; ad esempio in America Latina è forte il peso delle danze tribali importate nei secoli scorsi dagli schiavi africani, tanto che la danza ne rappresenta l'elemento dominante.

La tradizione vuole che si organizzino eventi, balli, parate nelle quali sfilare in costume insieme agli immancabili carri allegorici, per le città in festa; spesso questi carri rappresentano caricature di personaggi famosi o situazioni di attualità; a volte tali strutture vengono bruciate la sera del Martedì Grasso, a rappresentare così "la morte di Carnevale" (la fine del periodo "grasso" e l'inizio di quello "magro" di quaresima).
E' usanza anche preparare e consumare dolci tipici, come le Chiacchiere, il Sanguinaccio, le Castagnole, e tanti altri, a seconda della zona geografica.

Nel mondo le manifestazioni legate all'evento non si contano; alcune certamente degne di nota sono:
- Il Carnevale di Rio de Janeiro (Brasile);
- il Carnevale di Santo Domingo (R. Dominicana);
- il Carnevale di Barranquilla (Colombia);
- il Carnevale di New Orleans (USA);
- il Carnevale di Cadice (Spagna);
- il Carnevale di Notting Hill - Londra (Regno Unito);
- il Carnevale di Bellinzona (Svizzera);
in Italia la tradizione carnevalesca è forte in molte città:
- il Carnevale di Viareggio(LI);
- il Carnevale di Venezia(VE):
- il Carnevale di Capua(CE);
- il Carnevale di Putignano(BA);
- il Carnevale di Sciacca (AG);
ma tanti altri ancora se ne potrebbero citare, in tutto il mondo.
Negli ultimi tempi la tradizione si sta diffondendo anche in Oriente (specie in Cina e Giappone), dove vengono organizzate manifestazioni spesso emulanti quelle occidentali di antica origine, immancabilmente segnate dal giusto tocco di tradizione locale.

Impero del Gordjan

sabato 19 febbraio 2011

GORDJAN - Le relazioni diplomatiche

Negli ultimi mesi il Governo del Gordjan ha lavorato molto sul piano delle relazioni diplomatiche e continua a farlo tuttora, ritenendo ormai non solo necessario, ma quasi indispensabile, allacciare rapporti bilaterali con altre Nazioni o Micronazioni.

Dopo un lungo periodo iniziale di inattività quasi totale, in materia di Affari Esteri, nel 2009 si sono intensificati i contatti con altre Micronazioni e da lì è iniziato un processo di crescita in questo campo, che ha dato alla luce la ratifica di Trattati ufficiali, nella prima metà del 2010; c'è stato il riconoscimento reciproco con Micronazioni di tutto rispetto, quali Promolands e Vitla.

E' solo all'inizio del 2011 però, che il Gran Consiglio mette in atto un piano di sviluppo in materia di Affari Esteri su larga scala, il quale inizia a dare i suoi frutti; Aerican Empire, Repubblica Cisalpina, Res Publica SPQR e Regno dei Cattimondo sono solo alcune delle Micronazioni con cui si è raggiunto un accordo.

Si è però, in alcuni casi, dovuto declinare l'intesa con altre Micronazioni, in quanto non compatibili con la Politica Estera del Gordjan; ad esempio è stato il caso di Soggetti troppo giovani, per i quali si è rimandata la trattativa, onde evitare di dover constatare l'estinzione della Micronazione poco dopo la stipula del Trattato, come già capitato in precedenza. Altri casi hanno visto una incompatibilità in ambito di rivendicazioni territoriali; alcune Micronazioni rivendicano vastissimi territori (specie in Antartide), in maniera del tutto arbitraria e incompatibile col concetto Gordjano di Micronazione, il quale prevede si la possibilità di rivendicare aree territoriali (relativamente piccole) al fine di poter sviluppare la propria civiltà... ma non certo l'annessione di vasti territori per puro scopo di lucro (sebbene solo potenziale)!

In futuro sarà valutata meticolosamente ogni singola occasione o richiesta, in quanto il mutuo Riconoscimento con altri Soggetti è un argomento di massima importanza, che non può essere valutato con leggerezza.

Nel link di seguito è possiblie visionare l'elenco completo delle Nazioni con cui il Gordjan intrattiene relazioni ufficiali:

ELENCO RELAZIONI DIPLOMATICHE

Impero del Gordjan

lunedì 31 gennaio 2011

GORDJAN - Rapporto su Nazioni, territorio e rivendicazioni

Il Territorio è indubbiamente un elemento fondamentale, per qualsiasi Nazione.
Esso è grossomodo ben definito, per quanto concerne gli Stati aderenti all’ONU, un po’ meno invece, per quel che riguarda tutte le altre realtà nazionali, ossia quegli Stati che non godono di un riconoscimento internazionale sufficientemente ampio, ma non per questo devono essere considerati meno legittimi dei primi; le Micronazioni, sono incluse in tale categoria.
E’ proprio in merito a questa tipologia di Nazione che andrebbero regolamentate e chiarite molte questioni.
Secondo il nostro punto di vista, in nome dell’Autodeterminazione dei Popoli, ci dovrebbe essere la possibilità, per gruppi di persone che portano avanti con convinzione un progetto micronazionale serio, si veder riconosciuto il loro status da parte dell’ONU e aspirare quindi al possesso di un Territorio Sovrano proprio.
In tal senso, gli Stati che si spartiscono le terre emerse del globo, dovrebbero, a nostro avviso, essere più coerenti con gli ideali di democrazia e libertà che sostengono, valutando con maggiore attenzione e serietà le richieste micronazionali di riconoscimento e le relative aspirazioni territoriali, onde permettere quantomeno lo svolgimento della vita istituzionale e culturale di queste realtà nazionali emergenti.

Se quella precedente può considerarsi una speranza di collaborazione, quella che segue è invece una presa di posizione chiara, in merito alla gestione di quelle zone della Terra che non sono ufficialmente soggette alla Sovranità degli Stati; in particolare il riferimento è ai mari e gli oceani, ma non solo; in queste zone riteniamo illegittime le pretese di gestione da parte di tutti quei Paesi che già controllano fin troppi territori!
Sicuramente servono regole internazionali a tutela di questi luoghi, per il benessere comune (preservazione della natura e diritti libera circolazione tra una zona e l’altra) e per evitarne uno sfruttamento selvaggio, ma queste regole devono prevedere anche la possibilità di creare piccole realtà esterne alla Sovranità di altri Stati, siano esse isole artificiali, piuttosto che strutture flottanti fisse o mobili, o altro; questa situazione dovrebbe essere regolamentata al più presto, tramite negoziati diplomatici e trattati internazionali, esattamente come avviene per altre questioni riguardanti la convivenza civile dei Popoli.
In particolare, in merito alle acque internazionali, riteniamo che 12 miglia marittime dalla costa siano una distanza già abbondantemente sufficiente come limite delle acque territoriali di uno Stato, pertanto (salvo rari casi eccezionali, da concordarsi comunemente) nessuna Nazione dovrebbe estendere il proprio dominio oltre tale limite, lasciando alle entità nazionali emergenti (e ai loro popoli!) la possibilità di sfruttare questa risorsa per realizzare le proprie legittime aspirazioni, entro i limiti di accordi internazionali volti a regolare la questione, garantendo gli interessi di tutte le parti in causa.
A titolo puramente esemplificativo, se solo l‘uno percento delle acque oceaniche terrestri fosse destinato allo scopo, e se ad ogni Nazione fosse assegnata un’area oceanica quadrata, di 33 km per lato (una dimensione enorme, in proporzione alle superfici di strutture territoriali concretamente realizzabili), si verrebbero a creare oltre 3000 entità territoriali… ben oltre le reali necessità attuali e, sottolineiamo, lasciando il 99% delle acque del globo assolutamente intatte e libere.
Un’altra tipologia di Territorio, un po’ particolare ma non per questo meno importante, è il cosiddetto “Territorio virtuale”; L’Impero del Gordjan considera come proprio Territorio virtuale, l’insieme dei dati che costituiscono, tra l’altro, le pagine del proprio Sito Ufficiale, archiviati in un hard disk gestito dal Governo; non considera però Territorio virtuale proprio, lo spazio WEB ove il Sito è esposto (e allo stesso modo, il presente Blog, il Forum, etc.), pur rivendicandone legittimamente la Sovranità ed equiparandolo de-facto ad esso; il motivo per cui questi non sono considerati territori propri è semplice… perché il Governo non è effettivamente in grado di applicarvi la propria Sovranità, mancando una reale indipendenza da altri Soggetti.

Riteniamo tuttavia che possedere uno spazio WEB ove esercitare effettivamente la nostra Sovranità, sia un obiettivo primario, in quanto ci consentirebbe comunque di svolgere meglio le nostre attività, istituzionali e non, in maniera del tutto indipendente; perché ciò possa diventare realtà però, si dovrebbe poter gestire un Server WEB in maniera autonoma e indipendente dalle leggi dello Stato ove esso è collocato fisicamente, quantomeno con una concessione di extraterritorialità.
Anche in questo caso gli accordi internazionali e la diplomazia dovrebbero essere il mezzo volto a garantire ciò, stabilendo ad esempio regole comuni da rispettare e limiti da non oltrepassare, in modo da evitare che questi “territori virtuali” diventino un pretesto per poter realizzare attività criminali, da parte di malintenzionati; accordi internazionali in tal senso, già esistono in merito ad altri argomenti, quindi è assolutamente fattibile crearne di appositi per la gestione di questa eventualità; basta volerlo.
Abbiamo stilato il presente Rapporto per far chiarezza sulla nostra posizione in merito alla delicata questione “Territorio”; stiamo inoltre valutando la possibilità di realizzare un Trattato in merito all’argomento, augurandoci che possa essere sottoscritto anche da altre realtà micronazionali, perché indubbiamente la cooperazione internazionale pacifica è il mezzo più utile per il raggiungimento degli obiettivi comuni.

Impero del Gordjan

domenica 16 gennaio 2011

SUD SUDAN - Indipendenza ormai vicina

Repubblica del Nilo... è una delle ipotesi più accreditate sul nome che assumerà il Sud Sudan, quando sarà ufficializzata l'indipendenza.
Sembra infatti ormai fatta, ieri 15 Gennaio 2011 si sono chiuse le votazioni per un referendum durato una settimana e che ha visto una partecipazione compresa tra il 75 e l'88 % degli aventi diritto al voto, ben oltre il quorum del 60 % previsto per la validità del voto!
Sebbene i risultati ufficiali saranno resi noti solo a metà Febbraio, appare ormai palese la vittoria dei secessionisti Cristiani del Sud, dopo decenni di soprusi e violenze perpetrate ai loro danni dal governo di Karthoum; se l'ONU continuerà a fare il suo lavoro di supervisione, bene come ha fatto fino ad ora, non dovrebbero esserci brutte sorprese.
In attesa dell'ufficializzazione della notizia, facciamo i nostri auguri al popolo del Sud Sudan, di tutto cuore.

Impero del Gordjan